La medicina nell’Alto Medioevo - Croce Rossa Italiana

LA MEDICINA NELL'ALTO MEDIOEVO (V - XI SECOLO D.C.)

La mancanza di cibo e le precarie condizioni igieniche erano causa di malattie e morte, tuttavia a quel tempo i medici non lo sapevano e incolpavano i cattivi odori, l'ira di Dio o il "sangue cattivo"

Dal II al IV secolo: fame, pestilenze e guerre sconvolsero tutta l’Italia: c’erano pochi posti dove la gente potesse recarsi e sentirsi sicura. Tra l’altro nel periodo alto-medievale, la gente sapeva poco delle cause e delle cure delle malattie. C’erano pochi medici e ben pochi ospedali. La mancanza di cibo era spesso causa di malattie e morte, ma anche la sporcizia dell’acqua delle case contribuirono notevolmente alla scadente qualità di vita e al propagarsi delle malattie. Comunque i medici non lo sapevano a quel tempo e incolpavano i cattivi odori, l’ira di Dio o il “sangue cattivo”, e di conseguenza talvolta salassavano i pazienti peggiorando il loro stato di salute.

Superstizione e cura nell'Alto Medioevo

La cura era quella già conosciuta: ciò che “funzionava”, semplicemente era ripetuto. Questo pose termine all’apprendimento medico e alla sperimentazione ed aprì la porta a falsi trattamenti, all’inganno e agli amuleti.
I medici medievali avevano pochi mezzi per capire perché le persone si ammalassero. Non solo assaggiavano l’urina (“Stercum et orina, medicorum prandia sunt prima!”), ma volevano anche sapere il segno zodiacale del paziente. In effetti la medicina astrologica sosteneva che i segni zodiacali fossero rapportabili con la terapia delle malattie, e talvolta anche oggi vengono proposti da praticoni possibili correlazioni astrali a giustificazione di malattie e disavventure che possano colpire degli sfortunati creduloni

Anche se un medico capiva cosa c’era di alterato in una persona, non aveva la capacità di aiutarla a sentirsi meglio, e di guarirla. Esistevano buoni medicamenti preparati con le erbe, ma spesso utilizzati impropriamente. Spesso si associavano anche altri rimedi, quali ragni o escrementi di animali con evidenti risultati disastrosi.

Il medico e il barbiere-chirurgo

La gente povera non poteva permettersi di andare da un medico, così le donne in una famiglia spesso curavano le malattie comuni usando erbe del giardino e dei boschi. Molti semplicemente pregavano, andavano a pellegrinaggi o utilizzavano formule fortunate o canti per sentirsi meglio, sostenuti anche dalle credenze religiose del tempo che interpretavano le malattie come punizioni divine e necessarie all’espiazione dei peccati commessi o presunti.

Un’altra possibilità era di recarsi dal barbiere-chirurgo. Costui avrebbe fatto qualunque cosa, dal tagliare i capelli a cavare un dente dolorante o intraprendere anche una operazione di maggior impegno. Sfortunatamente, la morte era il più frequente esito delle malattie nel Medioevo e non solo degli interventi ma anche nella cura delle malattie. Tuttavia anche per il legame tra le malattie e le credenze religiose o di superstizione si accettava l’esito anche infausto come normale evoluzione della malattia e della vita. Non c’erano processi o rivalse, la medicina legale non era ancora nata almeno in questo senso. I medici erano al sicuro, non così i loro pazienti.

Informazioni su questo articolo

Fonti

  1. Medioevo e medicina, Raimondo G. Russo;

  2. Le scuole di medicina nell’Alto Medioevo, su accademiajr.it;

  3. The Progress of Ancient Medicine: Medieval Medicine, in Internet Archive;

  4. L’arte lunga, Roma-Bari, Ed. Laterza Giorgio Cosmacini.

Fonti iconografiche

  1. Anatomic man, l’astrologia nella medicina medievale. (vai alla fonte);

  2. Uppen medicus. Dottore domenicano, aiutante e paziente (vai alla fonte);

  3. Donna medica un soldato in armatura medievale, National Library of Medicine (vai alla fonte).